Continua il rally delle materie prime, diversi analisti parlano ormai senza mezzi termini di nuovo superciclo, paragonabile a quello del 1996-2008.
La scorsa settimana l’indice Bloomberg Commodity Spot, che tiene conto dell’andamento di ben 23 materie prime, ha raggiunto picchi che non si registravano da inizio 2013. Restringendo l’analisi all’ultimo anno l’indice è aumentato di oltre il 70%.
I motivi alla base di questi rialzi sarebbero, secondo una visione sempre più comune tra gli analisti, da individuare nella crescente fiducia degli investitori in un’imminente ripresa dell’economia, un vero e proprio rimbalzo, consequenziale all’auspicabile – ma tutt’altro che certo – miglioramento della situazione covid grazie alla diffusione dei vaccini.
Altrettanto fondamentali le iniezioni di liquidità delle banche centrali ed il calo dei tassi di interesse, ma anche e sopratutto il ruolo di diverse materie prime nella produzione di batterie per auto elettriche ed in ulteriori ambiti dell’industria eco-green.
Secondo Marko Kolanovic di JPMorgan quello attualmente in atto può sicuramente essere considerato come un vero e proprio rally delle materie prime, intrinsecamente legato alle politiche monetarie e fiscali estremamente accomodanti in vigore al momento.
Diversi tra i più noti fondi di investimento (Goldman Sachs e Bank of America, solo per citarne alcuni) al mondo stanno puntando al rialzo sulle materie prime, carbone in primis.